“Kosh ‘Amadid!”: nasce un partenariato per l’accoglienza integrata dei rifugiati afghani
MO.D.A.V.I. – Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano, Ente capofila della collaborazione con Consorzio I Castelli della Sapienza, Acmid-Donna e CIAOLAB.
Presentato questa mattina a Roma, presso la Sala Tevere della Regione Lazio, il progetto “Khosh ‘Amadid!: azioni di orientamento, formazione, informazione e inclusione per migranti afghani”. Khosh ‘Amadid! che in persiano significa “Benvenuti” ed è realizzato con il sostegno dei fondi dell’Avviso Pubblico “Realizzazione di reti per l’inclusione dei migranti afghani sul territorio della Regione Lazio” POR FSE 2014 – 2020 – Asse 2 – Inclusione sociale lotta alla Povertà – Priorità di investimento 9.i – Obiettivo specifico 9.1”, mira a realizzare attività integrate, multidisciplinari e multi dimensionali, con interventi che spaziano tra formazione, orientamento e accompagnamento di un gruppo di venti migranti afghani strutturati in modo tale da garantire loro autonomia ed indipendenza, una volta usciti dai programmi di assistenza. Gli interventi si incentreranno quindi sull’apprendimento dell’italiano, sull’elaborazione delle proprie competenze, sulla conoscenza e sull’accesso ai servizi, sull’individuazione di proprie reti sociali di riferimento.
La conferenza stampa, introdotta e moderata dal Dott. Alessandro Sansoni, vice presidente nazionale del MODAVI, ha visto intervenire Ahmad Samir Samimi, in rappresentanza della comunità afghana che ha portato la sua testimonianza e quella dei suoi cari e amici rifugiati “vittime dei trafficanti di esseri umani”; a seguire Simone Forte per CIAOLAB che si occuperà della parte organizzativa del progetto. Il dott. Angelo Rossi, Presidente del Consorzio I Castelli della Sapienza ha sottolineato il ruolo decisivo del consorzio nella “costruzione di una rete territoriale che consenta di attuare una effettiva accoglienza integrata, rispondendo a più bisogni dei singoli beneficiari, attingendo alle competenze e capacità degli attori impiegati nei servizi pubblici, ma coinvolgendo anche i privati e il privato sociale presenti sul territorio della provincia di Roma“.
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